Torna a parlare di gioco il sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, intervenuto all’Osservatorio Internazionale sul Gioco tenutosi all’Università di Salerno tramite Microsoft Teams. Il titolo quanto mai eloquente: “Pazzo chi joca e pazzo chi nun ghioca”.
Secondo il sottosegretario, lo Stato ha un compito molto delicato: quello, cioè, di tutelare le entrate fiscali senza però ignorare le problematiche derivanti a livello sociale e sanitario. “La NaDef – ha sottolineato Baretta – ci dice che il riordino del settore è fondamentale e di primaria importanza. Il 2021 dovrà vedere nascere questo riordino, è una priorità farsi trovare pronti dal 2022”.
Sarà proprio Baretta, in quanto delegato da Roberto Gualtieri, a coordinare e dirigere le operazioni volte a riordinare un settore fin troppo schiavo ormai di normative territoriali, regionali e nazionali. Lui stesso, già sottosegretario nel governo Conte I, ha poi aperto al dialogo con le associazioni e gli operatori del settore: è la strada del dialogo quella da battere per abbattere, si perdonerà il gioco di parole, il muro che circonda oggi come oggi il gioco.
L’accordo Stato-Regioni del 2017 pose le basi per il riordino, poi congelato. Il tema da affrontare è di quelli delicati e Baretta sa che la battaglia è di quelle grosse: anzitutto andrà riconsiderato il gioco e si dovrà spingere affinché cadano miti, stereotipi e bugie sull’universo del gaming italiano. Il tentativo è quello di rendere il gioco una “condizione normale” nella vita delle persone. Ciò significa lotta senza quartiere alla ludopatia e alle dipendenze, apertura invece verso il divertimento e l’intrattenimento sani e senza contenuti alternativi al buonsenso.
Il tema resta complesso, poiché il settore del gioco è sottoposto a varie pressioni. Il rischio della criminalità è importante. “Il gioco legale serve per controllare un settore che altrimenti sarebbe assorbito, in quanto redditizio, dal crimine organizzato. La raccolta di gioco supera i 100 miliardi, per le mafie questo è un business di tutto rispetto. Si combatte questa battaglia solo tramite un rigido controllo. Ciò significa avere una idea chiara di quali che siano i potenziali di questa offerta” – ha detto Baretta. Che ha poi aperto ad una razionalizzazione dell’offerta stessa, a suo dire da ridurre e dimezzare, e che potrebbe coinvolgere il settore dei casinò online italiani. Le occasioni di gioco, insomma, dovranno essere meno di quelle di oggi.
Baretta ha poi messo in luce che obiettivo principale del riordino è quello di far considerare il gioco come una condizione normale della società , facendo anche scudo contro l’illegalità : “Il gioco non scompare, se lo tolgo dai circuiti legali apparirà in altri circuiti. Va riorganizzata l’offerta comprendendo una sua riduzione”.
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